Quanto serve per vivere di rendita grazie agli investimenti?
Probabilmente siamo di fronte alla domanda delle domande, la regina delle questioni spesso al centro di discussioni tra investitori. Tempo fa abbiamo proposto tale questione all’interno della nostra community su Facebook e le risposte che ci sono arrivate, alcune delle quali molto interessanti e argomentate, sono state molto varie. Questo ci ha portato a capire che ognuno di noi ha una risposta strettamente relazionata al proprio stile di vita e al significato attribuito a “vivere di investimenti”.
Il segmento degli investitori: che tipo di investitore sei?
Vogliamo provare a darti una risposta secondo quella che è la nostra esperienza e per farlo utilizzeremo un pò di geometria, nello specifico un segmento.
Da una parte si trova il capitale a disposizione, sull’altro estremo del segmento il fattore tempo e le competenze. Vediamo di capire meglio.
Le persone che si trovano più vicine all’estremo con il capitale sono investitori puri che affidano il proprio capitale a terzi.
Le persone sul lato opposto mostrano più un’attitudine alla professione di freelance in ambito investimenti per sopperire alla mancanza di capitale.
Per rispondere alla domanda “quanto serve per vivere di investimenti?” bisogna prima individuare la propria posizione lungo questo segmento.
Se hai delle competenze tecniche, il tempo e la voglia di metterti in gioco sei predisposto all’attività da freelance e puoi investire anche meno capitale, se invece hai a tua disposizione il denaro e non hai né il tempo né approfondite competenze puoi delegare altre persone a gestire il tuo denaro. In questo secondo caso sei più improntato verso i risultati.
Ma facciamo un esempio nel campo immobiliare.
Un freelance può iniziare ad investire anche con 20/30k euro a disposizione. Ci sono diversi ragazzi che hanno ottenuto risultati importanti con capitali simili utilizzandoli come caparra in alcune operazioni ritenute potenzialmente profittevoli. Ovviamente servono competenze tecniche per l’analisi e la ricerca delle migliori opportunità. Investendo una caparra ci si impegna e si ha l’obbligo a versare il resto del valore dell’immobile entro i tempi stabiliti nel contratto.
Versando la caparra si ottiene l’opzione per fare l’investimento su un immobile reputato interessante in quanto la sua ristrutturazione e rivendita può portare ad un’importante plusvalenza sul valore. Cosa fare a questo punto?
Si confeziona l’investimento, si prepara il business plan e attraverso la cessione del compromesso lo si propone ai potenziali investitori. Il guadagno effettivo deriverà dalla vendita dell’opzione di investimento.
Un’altra modalità per fare operazioni con capitale ridotto prevede comunque un’analisi e ricerca di immobili interessanti da proporre a investitori, i quali si occuperanno dell’eventuale ristrutturazione e rivendita assicurandoti una fee per il tuo lavoro o per il tuo investimento.
Come puoi capire questo tipo di operazioni richiedono molto tempo e affinate competenze tecniche.
Dall’altra parte del segmento, sempre in ambito immobiliare, troviamo l’investitore. Il suo compito è quello di valutare gli investimenti proposti, può avere delle conoscenze che gli permettono di fare un’analisi dell’immobile oppure può affidarsi ai consigli dei professionisti (che comunque deve essere in grado di valutare), investe il proprio capitale e monitora le varie operazioni.
A metà del segmento si trova l’imprenditore investitore che bilancia i due modelli: analizza e ricerca operazioni interessanti come un freelance ma al tempo stesso ha più capitale di quest’ultimo e può quindi permettersi di acquistare il tempo e le competenze di professionisti che porteranno a termine le operazioni per proprio conto.
Fatta questa panoramica devi capire in che punto del segmento ti trovi e soprattutto che vision hai, sei più improntato verso un estremo o verso l’altro
Vivere di rendita: capitale necessario
Quanto è il capitale necessario per vivere di rendita grazie agli investimenti?
Quindi, per tornare alla questione iniziale, quanto serve per vivere di investimenti? È il momento di darti una risposta.
Si tratta essenzialmente di una proiezione matematica, non esiste una regola d’oro valida per tutti, per calcolarlo bisogna innanzitutto conoscere il proprio stile di vita e definirne un costo.
Calcolando che mediamente un investitore professionista con un buon portafoglio diversificato riesce a generare un buon 15% annuo, quello che bisogna fare è una proporzione. Ti faccio un esempio.
Se per vivere hai bisogno di 50.000 euro all’anno, per far si che questi corrispondano al 15% “teoricamente” generato in un anno, che ti permetterebbe di vivere “senza far nulla” con i soldi derivanti dai tuoi investimenti, dovresti avere un capitale iniziale di 335.000 euro circa.
La proporzione è abbastanza semplice.
15:100 = costo vita:capitale necessario
Perchè abbiamo scelto il 15%? Dalla nostra esperienza abbiamo visto che un ottimo investitore mediamente negli anni genera tra il 10% e il 20%.
Abbiamo parlato più volte dell’importanza di un portafoglio diversificato, in questo modo ci saranno anni in cui gli investimenti ad alto rischio forniranno una spinta importante al nostro capitale, viceversa anni in cui questi andranno male e gli investimenti a basso rischio, che tendenzialmente dovrebbero andare bene ma generare poco profitto, recupereranno la perdita e genereranno un piccolo positivo (5–8%).
Per questo motivo una buona media è attorno al 15% annuo.
All’interno dell’esempio abbiamo volutamente tralasciato il calcolo delle imposte in quanto dipende da molteplici fattori, che approfondiremo nei prossimi articoli.
Tutto il ragionamento appena fatto ovviamente è valido per un approccio totalmente da investitore, tuttavia come ti ho detto esiste una via di mezzo e anche gli investitori ogni anno accantonano una parte di capitale per il piacere di fare operazioni in prima persona.
Se ti occuperai personalmente di alcune operazioni abbasserai il rischio, aumenterai il controllo e in caso di esito positivo il roi sarà più alto. In questo modo stai compensando la mancanza di capitale con il tuo tempo e la tua operatività.
Prima di fare operazioni in prima persona ricorda sempre di fare tutti i calcoli in negativo, valutando quanto sei disposto a perdere. L’attività di un investitore non è lineare durante l’anno, ha alti e bassi, ma con la giusta attenzione e bravura riuscirai a chiudere in positivo.
Se questa spiegazione ti ha aiutato a capire quale è la tua propensione e in quale punto del segmento ti trovi oppure se ancora non ne sei così sicuro, ti invito a entrare nella nostra community su Facebook dove potrai chiedere consigli a persone esperte.
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